Talvolta accade, e con buoni risultati, che tradizionale e innovativo possano incontrarsi e dar vita a qualcosa di bello, affascinante e coinvolgente.
Sembra essere così per quanto riguarda “Affaccia bedda”, spettacolo che si terrà domenica 2 agosto sera nell’anfiteatro di Zafferana Etnea all’interno della rassegna Etna in Scena. Sul palco, a trainare la serata, ci saranno Salvo La Rosa e Mario Incudine che proporranno la loro formula, rivisitata, di serenata attraverso un percorso caratterizzato dall’attenzione per i sentimenti, dalla tradizione culturale siciliana e, immancabilmente, dalla buona musica. La Rosa avrà la funzione di narratore, Incudine, insieme con i musici Vasta e Tumminello, accompagnerà con le note d’autore.
Si tratta di un’innovazione che s’innesta nella tradizione della serenata in cui il cantore rivolge il proprio canto d’amore non alla donna amata ma a una platea che godrà del ricco repertorio della serenata della tradizione.
<<L’idea di questo spettacolo – dichiara Mario Incudine – affonda le radici nel mio passato, non solo perché si nutre di tradizione ma proprio perché io stesso ho iniziato proprio con questo genere. La contingenza ci ha portati a riproporlo quest’anno come momento musicale e culturale in grado di riportare il pubblico nei teatri e nelle piazze>>.
Lo spettacolo mette insieme tutta la tradizione della serenata italiana. Non vi era, infatti, in passato, dichiarazione d’amore, matrimonio o fidanzamento che non prevedesse un “musicante” “assoldato” dall’innamorato di turno, pronto a cantare canzoni d’amore, sonetti, stornelli, romanze sotto i balconi, attraverso l’uso dell’ottava siciliana.
<<La tradizione della serenata unisce tutta l’Italia – continua Incudine – . C’è la serenata veneziana e quella genovese, quella nei vicoli medievali dell’Umbria e sotto i balconi fioriti della Toscana, fino agli stornelli romani, i mandolini di Napoli, i tamburi del Salento, e le ottave siciliane raccolte dal Pitrè o dal netino Avolio che raccontano serenate e romanze sotto i balconi barocchi iblei. La serenata ha anche la nobile tradizione classica: Chopin, Schubert, Brahms, Haydn e Toselli composero serenate eterne, intrise di nostalgia e struggimento mentre Mozart e Rossini ne fecero arie d’opera, inserendola in opere di successo come il Don Giovanni (Deh vieni alla finestra su testo di Da Ponte) o Il barbiere di Siviglia (Ecco, ridente in Cielo su testo di Sterbini) fino alla famosissima Mattinata di Leoncavallo>>