Conrad Colman, giovane navigatore neozelandese, vuole diventare il primo a concludere la regata Vendée Globe senza utilizzo di combustibili fossili.
29 barche a vela sono partite il 6 novembre, ciascuna con un solo uomo al comando, cioè a bordo. Hanno iniziato un lungo percorso che in tre mesi li riporterà al punto di partenza dopo aver percorso,
senza sosta e senza assistenza, il giro del mondo nei mari del sud, passando per tre luoghi iconici: il capo di Buona Speranza (Sudafrica), capo Leeuwin (Australia) e capo Horn (America del Sud). È la
Vendée Globe, una competizione tra le più impegnative nella vela oceanica chiamata dagli addetti ai lavori “l’Everest dei mari”, che inizia e finisce nella città francese di Les Sables d’Olonne, nella Loira.
21 concorrenti della Vendée Globe sono francesi.
Conrad Colman è il primo neozelandese a prendervi parte e punta a stabilire anche un record: essere il primo a completare la regata
esclusivamente utilizzando energia pulita.
Cosa vuol fare Conrad Colman
45mila chilometri, un centinaio di giorni di navigazione (il record è di 72 giorni), poche ore di sonno, molta fatica, momenti di tensione, condizioni meteo potenzialmente spaventose. Totale: neanche una goccia di combustibile fossile impiegato. Così Colman spiega il suo impegno per l’ambiente: “Crescendo in Nuova Zelanda ho imparato presto a conoscere il problema del buco dell’ozono; da piccolo pulivo sempre le spiagge con mia mamma. Sono diventato vegetariano e continuo ad esserlo, non tanto perché mi dispiacesse per i teneri agnellini, ma piuttosto perché sono preoccupato per l’impatto globale della catena produttiva e di consumo”. Grazie alle tecnologie adottate, la barca di Colman sfrutta l’energia del sole, del vento e del mare per essere autosufficiente. È vero infatti che si naviga rigorosamente a vela, e quindi senza motore, ma per la strumentazione di bordo non si può fare a meno dell’elettricità.
di Gloria Schiavi